Il Museo Archeologico del Compito è situato lungo la via Emilia e dista 17 km da Rimini e 14 km da Cesena. In età tardo repubblicana / primo imperiale doveva sorgere in questa località una mansio ovvero un piccolo centro attrezzato dove, chi percorreva le importanti vie che attraversavano l’Impero, poteva trovare ristoro per sé e per i cavalli che lo trainavano. Le mansiones sorgevano di solito all’incrocio di vie importanti: non a caso il toponimo Compitum, ancora oggi utilizzato per indicare questa località, significa proprio “incrocio”. La via Emilia dunque doveva incontrare nella zona del Compito un’altra strada che portava presumibilmente all’Appennino. Al Compitum savignanese dovevano sorgere botteghe, ville rustiche, un tempio di culto e altri edifici pubblici. Gli scavi archeologici, che nel 1995 si sono svolti nell’area, hanno però riportato alla luce anche un impianto produttivo costituito da 12 fornaci da ceramica, del tipo verticale, che risalgono all’età protostorica: l’area era dunque frequentata già a partire dal VII secolo a.C. Il principale sviluppo del sito, tuttavia, si colloca tra la fine della Repubblica e i primi due secoli dell’Impero romano: materiali da costruzione, mattoni manubriati o con bollo, frammenti di ceramica fine stampigliata o lavorata a rotella, lacerti di varie tipologie di anfore e oggetti d’uso comune testimoniano la vita dell’abitato. Numerosi sono i frammenti delle pavimentazioni che decoravano le ville, costituiti da tessere musive, prevalentemente bianche e nere, o da piccoli mattoncini a forma di esagono, di pelta o di rombo. La via Emilia doveva essere monumentalizzata, lungo il tratto che univa l’area del Compito al ponte romano che attraversa il fiume Rubicone, da tombe monumentali del tipo di quelle di Sarsina o Aquileia. Ancora in situ, si può osservare il cosiddetto “petrone”, conglomerato cementizio che costituiva il cuore di un grande monumento funebre mentre, reimpiegate nella Pieve di San Giovanni in Compito, due lastre di marmo rosa di Verona appartenevano a monumenti sepolcrali di un certo prestigio. Oltre alle tombe monumentali erano presenti tipologie di sepolture più modeste, come le tombe alla cappuccina o semplici urne funerarie. Nell’area è accertata anche la presenza di un tempio di culto: anche se la sua collocazione nello spazio non è ancora certa (non è da escludersi che potesse sorgere proprio dove oggi è collocata la Pieve del X secolo d. C. o nelle sue vicinanze), non lasciano dubbi relativamente alla sua esistenza i diversi rocchi di colonna rinvenuti nell’area. Quale fosse la divinità venerata nel tempio non è dato sapere. Fanno parte della raccolta musiva anche alcuni frammenti dei conci in pietra d’Istria appartenenti al ponte augusteo che ancora oggi si erge sul fiume Rubicone, a Savignano, collocati nel giardino adiacente al museo.
Un cenno particolare merita la Pieve romanica di San Giovanni in Compito: la più antica chiesa di Savignano sul Rubicone sorge su un edificio precedente e risalente secondo le fonti al VII secolo d. C. La sua struttura è lineare e, sia in facciata che all’interno dell’unica navata che la compone, sono visibili diversi materiali d’età romana e medievale reimpiegati nella costruzione. Nella canonica della Pieve Don Giorgio Franchini, a partire dagli anni ’30, costituì il primo nucleo museale, dove raccolse tutti i materiali che emergevano dalla superficie dei terreni che la circondavano. L’archivio storico dove Don Giorgio raccolse per vent’anni i suoi appunti è conservato in una sala del Museo: esso ci fornisce le indicazioni relative ai luoghi di ritrovamento dei reperti, un catalogo degli oggetti ritrovati e la fitta corrispondenza del parroco con la Soprintendenza Archeologica. Dopo il furto del 1978 la sala della canonica adibita a Museo venne chiusa e solo nel 1998 si riallestì la collezione, arricchitasi dopo i nuovi scavi archeologici, nell’ex scuola elementare di San Giovanni in Compito, a pochi metri dalla Pieve.
Da settembre a maggio: mercoledì, giovedì e venerdì 10-12 – sabato/domenica e festivi 15-18 (su prenotazione tutti i giorni da martedì a venerdì 15-18)
Chiuso il lunedì, da giugno ad agosto e i giorni di Natale e Capodanno.
In altri orari sono possibili visite di gruppi e scolaresche e laboratori didattici su prenotazione.
Ingresso gratuito.