Il Museo Italiano della Ghisa ha due sedi espositive a Longiano: una più piccola in Centro Storico, una più grande sulla via Emilia, all’altezza della frazione di Ponte Ospedaletto.
M.I.G. Sede Centro Storico – ex chiesa di Santa Maria delle Lacrime (via Santa Maria 18/a)
Nella scenografica chiesetta settecentesca di Santa Maria delle Lacrime, la Fondazione Neri – Museo Italiano della Ghisa espone alcuni degli esemplari più significativi della sua collezione. Il visitatore viene immediatamente catturato dalla bellezza dei candelabri in ghisa insolitamente esaltati dal mattone a vista dell’edificio.
In passato, tra la seconda metà dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento, questi elementi erano destinati ad illuminare le nostre città; oggi sopravvivono per raccontare la storia di un materiale tanto affascinante quanto sconosciuto.
Si segnalano i pezzi provenienti da centri italiani – come Torino, Bologna, Vigevano – ed europei come Dublino (due imponenti esemplari di fattura francese) e Vienna.
Il tema della luce, inoltre, si fonde piacevolmente con quello dell’acqua attraverso l’esposizione di un modello di fontana a colonna, di origine austriaca, e di splendidi mascheroni, a forma animale e antropomorfa, da cui in origine sgorgavano scintillanti getti d’acqua.
La visita si completa con una ricca collezione di picchiotti per porta e un interessante corredo fotografico relativo agli oggetti esposti: foto d’epoca e recenti, cartoline storiche, pagine di cataloghi che riprendono più elementi o singoli dettagli.
M.I.G. Sede via Emilia/Ponte Ospedaletto (ss. Emilia, 1626)
In un ampio spazio industriale che conserva le tracce della produzione cui era destinato (ex impianto di verniciatura della Neri spa), si snoda il percorso espositivo costituito da una sessantina di lampioni realizzati da grandi fonderie ottocentesche e firmati, in alcuni casi, da rinomati artisti come Duilio Cambellotti e Ernesto Basile. A questi si aggiungono un centinaio di oggetti che abbellivano, con la loro funzionalità, i luoghi pubblici come le panchine, le fontane, un’ampia gamma di ringhiere e mensole, oltre a battenti per porta e scansaruote.
A monte di una fusione di qualità stanno l’attività di progettazione (disegno) e di intaglio. Alla creazione del modello, che costituisce il primo stadio della lavorazione della ghisa è dedicata l’area di ingresso, mentre nella zona “più industriale” che si trova vicino alla sabbiatrice e alla catena di verniciatura viene spiegato il processo che precede la colata.
Ottobre-maggio: sabato, domenica e festivi dalle 14.30 alle 18.00; giugno-settembre: sabato, domenica e festivi dalle 15.00 alle 18.30; altri giorni solo su appuntamento per gruppi e scolaresche (tel. 0547 665484)
pagina Facebook: www.facebook.com/MuseoItalianodellaGhisa