Decisamente molto particolare il Museo della Marineria di Cesenatico, anche perché unico in Italia (e tra i pochissimi nel mondo) che alle raccolte esposte dentro al padiglione della Sezione a Terra affianca una Sezione Galleggiante con undici barche in acqua complete di vele che in estate vengono issate giornalmente, e una Sezione Navigante con tre barche mantenute operative per conservare anche il “patrimonio intangibile” delle antiche pratiche di navigazione. Ma soprattutto un museo speciale e tutto da scoprire per il rapporto costitutivo con l’antico Porto Canale disegnato da Leonardo da Vinci, con il centro storico caratterizzato dai luoghi della conservazione e vendita del pesce e dalle case dei pescatori, con le numerose barche tradizionale private il cui restauro è stato incoraggiato dall’esempio del museo e alle quali il Comune ha concesso l’ormeggio gratuito, e soprattutto con una intera comunità che vede nel museo lo specchio dove si riflette la sua storia e identità.

 

La Sezione a Terra

All’interno di un nuovo edificio appositamente progettato seguendo le linee degli antichi arsenali, la Sezione a Terra del Museo della Marineria propone al visitatore un ampio e suggestivo percorso dedicato alla marineria tradizionale dell’alto e medio Adriatico.

Il grande padiglione museale ospita al centro un trabaccolo e un bragozzo – le due imbarcazioni protagoniste dell’epopea della marineria a vela nell’alto Adriatico – completamente attrezzate con le loro vele “al terzo”. Nella prima parte del percorso, dedicata alla “struttura e costruzione”, si possono toccare con mano i semplici materiali e le tecnologie con i quali l’uomo ha navigato per millenni. Tra i pezzi esposti, una ruota da cordaio con la ricostruzione del suo funzionamento, e una bottega ottocentesca di carpenteria navale acquisita in blocco e riallestita dentro al museo.

La seconda parte è dedicata a “propulsione e governo”: qui sono esposte ancore antiche e moderne, tra cui due relitti risalenti al XVII secolo. Seguono alcune installazioni didattiche dove si può misurare la propria abilità con manovre, nodi e paranchi. Ampia parte è dedicata all’evoluzione dell’attrezzatura velica, mentre una serie di motori raccontano il passaggio dalle barche tradizionali agli scafi a motore.

Al piano superiore, da due terrazze sporgenti si possono osservare da vicino i dettagli delle vele e delle alberature. Il percorso espositivo prosegue attraverso reperti che esemplificano la vita a bordo, la pesca e la sua commercializzazione, la navigazione, i simboli magico-religiosi (primi fra tutti gli “occhi” di prua), i pericoli dell’andare per mare.

Il museo fa ampio ricorso a materiali video, tra cui rari filmati d’epoca e animazioni 3D.

 

Il museo galleggiante

Le dieci barche della Sezione Galleggiante comprendono le diverse tipologie maggiormente utilizzate dalla marineria a vela nell’alto Adriatico tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento: sono presenti infatti due trabaccoli da pesca (barchetti), tre bragozzi, una lancia, una paranza, un topo, una battana, e un trabaccolo da trasporto, sul quale in estate è possibile salire e visitare l’ampia stiva di carico e le cabine. Due imbarcazioni ormeggiate oltre il ponte sono abilitate alla navigazione e partecipano in estate a uscite dimostrative e a raduni di barche d’epoca.

Nella Sezione Galleggiante sono ben visibili le caratteristiche dei diversi scafi e attrezzature, che sono in rapporto con il tipo di utilizzo della barca e i luoghi dove deve operare. Inoltre, si possono apprezzare alcuni dettagli caratteristici come gli “occhi” di prua, più o meno stilizzati; o le zoje (“gioie”), elementi decorati con tralci floreali; o la “cuffia”, che rappresenta scolpita in legno la pelliccia di un montone: tutti elementi dove la funzione decorativa rimanda a più arcaiche simbologie magiche e religiose.

Ciò che distingue e rende unica la Sezione Galleggiante in estate sono però soprattutto le vele, caratterizzate dai vivaci colori realizzati con terre, e decorate con simboli che segnalavano l’appartenenza a differenti famiglie di pescatori: un’usanza che divenne una vera e propria “araldica marinara”. Le vele sono quotidianamente issate e ammainate a partire da Pasqua e sino alla fine di ottobre, compatibilmente con le condizioni meteorologiche: sarebbe infatti problematico e pericoloso, per le barche e le persone, dovere ammainare rapidamente le 17 vele presenti sulle 10 barche della Sezione Galleggiante del Museo.

Orari

Orario estivo:

luglio e agosto, aperto tutti i giorni, dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 23

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